La solitudine dei numeri primi

di Paolo Giordano


Leggere a bocce fredde un tale caso editoriale fa sperare di incontrare un libro che ‘resta’. Sarà stata l’aspettativa, ma per me non è stato così.

Scritto bene, nessun dubbio, e letto bene e con piacere, solo talora con la sensazione che fosse troppo raccontato e poco dialogato. Poi si arriva alla fine e… insomma, che cosa mi ha voluto dire?

Questi personaggi sono appunto tali, l’approfondimento della condizione di anoressica rimane superficiale, l’autolesionismo pure. Sono così, vivono così, l’arco narrativo non si chiude, amici come prima e ognuno per la sua.

E dunque? Mi aspettavo di più e invece ho letto una storia di due tizi di cui mi interessava poco e finito il libro me ne interessa meno. Avanti il prossimo.


Dalla sinossi: Questo romanzo è la storia dolorosa e commovente di Alice e di Mattia, e dei personaggi che li affiancano nel loro percorso. Paolo Giordano tocca con sguardo lucido e profondo, con una scrittura di sorprendente fermezza e maturità, una materia che brucia per le sue implicazioni emotive. E regala ai lettori un romanzo capace di scuotere per come alterna momenti di durezza e di spietata tensione a scene più rarefatte e di trattenuta emozione, piene di sconsolata tenerezza e di tenace speranza.

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