La retina
La retina è la membrana che costituisce la parete interna dell’occhio, sensibile alla luce.
Si estende dall’ora serrata all’emergenza del nervo ottico, dove le fibre nervose provenienti dalla retina si riuniscono per portare i segnali al cervello.
La parte più centrale, la macula, è deputata alla visione distinta. La retina ha uno spessore che varia dai circa 300 micron della macula a 100 micron in periferia.
Strutturalmente può essere suddivisa in strati, che dall’interno all’esterno sono:
- lo strato delle fibre nervose, che convergono verso il nervo ottico
- lo strato delle cellule gangliari, corpi cellulari da cui partono le fibre nervose
- lo strato plessiforme interno
- lo strato delle cellule bipolari
- lo strato plessiforme esterno
- lo strato dei fotorecettori
- l’epitelio pigmentato
I fotorecettori si dividono in coni, sensibili alla luce intensa ed ai colori, maggiormente concentrati al centro della retina, ed i bastoncelli, sensibili anche a piccole quantità di luce in bianco e nero.
La parte più interna della retina è nutrita dalla circolazione retinica, alimentata dalla arteria centrale della retina che entra nell’occhio nel nervo ottico.
La parte esterna riceve nutrimento dalla coriocapillare, lo strato più interno della coroide, tramite la funzione di filtro attivo e selettivo dell’epitelio pigmentato.
La retina aderisce fortemente agli strati sottostanti all’ora serrata ed all’emergenza del nervo ottico. L’adesione del restante ambito retinico è piuttosto lassa e mantenuta dalla disidratazione dello spazio sottoretinico operata dall’epitelio pigmentato.
Questa adesione “debole” fa sì che la retina possa sollevarsi e staccarsi qualora la quantità di fluido che passa sotto la retina sia maggiore di quella che l’epitelio pigentato riesce a drenare. Questo accade in caso di soluzioni di continuo della retina ed è il meccanismo di formazione del distacco della retina.